Sovratitolo

Creato dai lavoratori per i lavoratori, il blog è dedicato a tutti coloro che lavorano in Esselunga ma siamo in grado di dare informazioni utili anche a tutti coloro che lavorano nella GDO..

4 febbraio 2016

Analisi "impietosa"


                            A voi la scelta...
  • IPOTESI DI ACCORDO 2016 nella quale saranno assorbite e quindi eliminate le deroghe natalizie (quelle pagate al 130%) e l'eventuale controvalore spalmato lungo l'intero anno, si programmeranno le domeniche lavorative su base trimestrale con "turno secco" per i full-time, tenendo come primo criterio la volontarietà, che dovrà essere equamente suddivisa tra mattina e pomeriggio, con 22 per DRO/GEM e 24 domeniche per i rep. FRESCHI potenzialmente comandabili, salvo arrivare fino a 28 per i freschi per mezzo di accordi di negozio tra Azienda e Rsu che "libererebbero" altre 3 domeniche  (3 da accordo nazionale +3 da accordo di negozio) ai full-time "obbligati" e altre 2 domeniche (2+2) ai part-time con "obbligo", più 2 due riposi consecutivi sabato e domenica ai cosiddetti non obbligati ogni 10 domeniche programmate/lavorate.
Questo in estrema sintesi l'accordo siglato.

  • LIBERA FACOLTA' AZIENDALE di applicare l'articolo 141del CCNL. che significa 24/25 domeniche obbligatorie potenzialmente comandabili, il quale lascia appunto facoltà all'Azienda di provvedere unilateralmente alla programmazione del lavoro domenicale, per il massimo che gli sarà consentito,  proseguendo con le deroghe natalizie (salvo disdetta integrativo) e conservando la scaletta delle maggiorazioni vigente fino al 2015 (vedi contratto integrativo, nei "link utili").


Questi i punti cardine, ora il ragionamento:

Ipotesi di accordo sul lavoro domenicale del 22 gennaio, da che parte pende la bilancia ?

trattada ultimenotizieflash.com

Buongiorno a tutti, come vi abbiamo preannunciato nel post precedente abbiamo analizzato attentamente il testo dell'ipotesi di accordo, che ad un primo impatto non ci aveva convinto.

Ora dopo attento approfondimento, abbiamo rilevato che anche dal punto di vista delle maggiorazioni le cose non sono poi cosi vantaggiose, anzi.

Con questo post cercheremo idealmente di mettere sul piatto della bilancia i pro e i contro di questa ipotesi di accordo, e vedremo da che parte penderà, in un ottica referendaria potremmo dire che aiuterà a capire se votare per il SI o per il NO (in merito alla sperimentazione  o meno dell'accordo), fermo restando che in tutti i punti vendita si terranno le assemblee per spiegare l'ipotesi di accordo la cui partecipazione è caldamente raccomandata e importante.

Cosa non va secondo noi: 
tratta da studiogroundig,it

Nel punto 6) della premessa si dice che :"le parti intendono individuare, per l'intero perimetro aziendale, un sistema di programmazione del lavoro domenicale che valorizzi la disponibilità volontaria dei singoli, nell'ottica di un'attenuazione dei carichi di lavoro in capo ai dipendenti"  e poi nel paragrafo in cui si parla di  "programmazione del lavoro domenicale
si dice: " ...le disponibilità dovranno essere aderenti al proprio turno di lavoro.. ( tenendo conto della settimana di riferimento che va da domenica a sabato).."

e ancora :" in particolare i lavoratori, per ciascun trimestre, dovranno indicare le proprie disponibilità alla prestazione domenicale equamente ripartita fra turno del mattino e turno del pomeriggio (nella misura del 50% cadauno)".

A nostro avviso tutto ciò porta a limitare fortemente una reale volontarietà alla disponibilità domenicale, tutte e tre le componenti citate portano a pensare che ci potrebbe essere un calendario di prestazioni egualmente distribuite, proprio come potrebbe avvenire con il "141", con in più la sola volontà di decidere eventualmente dove mettere la prestazione domenicale, e non se metterla.

Nella nostra testa in realtà vi era un altro pensiero, cioè che grazie ad una scaletta di maggiorazioni adeguatamente incentivante, chi per varie ragioni/motivi personali avesse voluto lavorare volontariamente la domenica più spesso di altri avrebbe potuto continuare a farlo, senza calcoli di prestazioni equamente divise tra mattina e pomeriggio, equità  che tra l'altro, tenendo conto di quanto detto dall'azienda al tavolo delle trattative, non avrebbe ragione di essere, in quanto il lavoro domenicale parrebbe essere sbilanciato prevalentemente sul mattino (per capirci, più personale al mattino che al pomeriggio in pratica).

La nuova scaletta sulle maggiorazioni risulta, nel complesso, meno "premiante"  rispetto a quella utilizzata finora (inserita nel contratto integrativo). 

Abbiamo preparato un grafico provando a spiegare come potrebbe essere il nuovo calcolo delle maggiorazioni:

Ipotizzando ad esempio un lavoratore al 4° livello con una retribuzione media oraria di 10 euro, immaginando 7 ore lavorate la domenica per un importo di 70€, disponibile volontariamente o comandato a fare comunque 24 domeniche anno, 2 al mese (per non complicare l'esempio). 
Abbiamo messo a confronto quindi la scaletta dell'ipotesi di accordo 2016 appena firmata (quindi con la spalmatura delle deroghe natalizie durante tutto l'arco dell'anno) con quella utilizzata fino al 2015 facente parte del CIA con le deroghe natalizie pagate al 130%.


Qui sotto si rappresenta il guadagno mensile, in base all'esempio, tenendo conto di lavorare 2 domeniche al mese:




Possiamo dire che dal punto di vista economico, visto in questi termini, a parità di prestazioni lavorative, l'applicazione del "141" risulta più vantaggiosa, infatti il guadagno annuo con il nuovo accordo sarebbe di 784 euro, con il vecchio sistema sarebbe di 833 euro.

Un'altro aspetto che non ci soddisfa particolarmente è il paragrafo in cui si parla della contrattazione di negozio.

Ovvero si demanda alla RSU solo il compito di accettare uno scambio, aggiungendo 4 domeniche in più (potenzialmente comandabili) ai reparti freschi (quindi arrivando fino a 28), in cambio di 3 domeniche liberate ai full time obbligati (3+3) e 2 ai part time (2+2).

In realtà sarebbe stato più utile (e l'abbiamo chiesto durante le trattative), di avere più potere contrattuale a livello di singolo negozio, per legare all'eventuale accordo con la RSU anche tutta una serie di problematiche da risolvere sul punto vendita, tra cui ad esempio una conferma delle ferie anticipata che avrebbe reso la programmazione trimestrale delle domeniche più precisa con possibilità di integrare l'accordo, provando a miglioralo con altre idee (ad esempio quelle presenti sulla nostra proposta), valorizzando il ruolo contrattuale della RSU, e non relegandola ad un ruolo notarile.

Cosa c'è di buono nell'accordo: 
tratto da italyjournal.it

Indubbiamente la possibilità di mettere mano all'organizzazione del lavoro domenicale (cosa che compete alla rsu) senza lasciare tutto in mano all'azienda, cosa che ci permetterebbe di controllare e vigilare, anche la dove non "sindacalizzati".

In un ottica solidaristica la possibilità di liberare dall'impegno lavorativo per qualche domenica i lavoratori cosi detti "obbligati" anche se si sarebbe potuto fare di più, tenendo conto che la distribuzione degli stessi, nei vari negozi, non è proprio omogenea.

Il discorso della volontarietà è indubbiamente per certi versi un vantaggio, ma purtroppo molto vincolato da quanto dicevamo prima, sarebbe una cosa da monitorare questa con molta attenzione.

Importante è anche il fatto che si tratta comunque di un accordo sperimentale di un anno, con la possibilità di portare dei correttivi in corso, di monitorarlo, modificarlo, riconfermarlo o interromperlo alla fine del periodo di sperimentazione, tornando cosi alla situazione attuale.

Inoltre c'è da tener presente che questo accordo aprirebbe la strada al rinnovo del contratto integrativo aziendale (scaduto dal 2004, ma in vigenza), e che in quella partita si discuterà dell'aumento della maggiorazione prevista per gli "obbligati domenicali", ai quali attualmente viene riconosciuto solo la maggiorazione del 30% (come da ccnl).

Altro aspetto che potrebbe essere interessante è che l'azienda riconosce gli  incrementi salariali legati alle maggiorazioni come somme legate all'incremento della produttività, cosi che si possano veder riconosciute agevolazioni fiscali, qual'ora ve ne sia l'opportunità, data dalle norme vigenti in materia di riduzione fiscale.

Ci sarebbe anche la questione dei due riposi consecutivi di sabato e domenica ogni 10 domeniche programmate/lavorate, che non è cosa sgradita, ma è vero anche che questa cosa (anche senza le 10 domeniche programmate/lavorate) avviene già in molti punti vendita, ormai il riposo il sabato non è più un tabù.

In attesa della pubblicazione del testo integrale, avete comunque abbastanza elementi per valutare l'accordo e cominciare la discussione con voi stessi e con gli altri, senza condizionamenti e manipolazioni di sorta, decidendo liberamente.


E allora, per voi, da che parte pende la bilancia?

Lo staff di cambialiberamente.